Il Minutolo pugliese torna a sorprendere

La varietà a bacca bianca “Minutolo” è considerata tra le più interessanti in Puglia.

Nel comprensorio dei trulli, territorio che abbraccia comuni delle province di Bari, Brindisi e Taranto, è coltivato da tempi remoti un vitigno conosciuto come Fiano della Valle d’Itria o Fiano aromatico. “L’altro Fiano”, così come definito dagli enologi per distinguerlo dal più famoso omonimo Fiano bianco o Fiano di Avellino. La Puglia troppo spesso è associata ai vini rossi, ma è terra capace di regalare anche grandi vini bianchi, le Murge, che occupano la parte centroorientale della Puglia, sono ormai considerate la culla dei vini bianchi pugliesi. Caratterizzate da un territorio frastagliato con rilievi costituiti da formazioni di roccia calcarea del Cretaceo, con la forte presenza di fenomeni carsici, sia ipogei sia superficiali, come doline, inghiottitoi, lame e grotte, si sono rivelate un territorio estremamente vocato per l’allevamento di uve a bacca bianca.

Il Minutolo è una varietà che da sempre fa parte del patrimonio ampelografico pugliese, infatti abbiamo evidenza della presenza di questo vitigno sin dal 1800. Era una varietà ben diffusa nell’areale delle Murge, dalla provincia di Bari sino a quella di Taranto passando per Brindisi. Era una varietà ben conosciuta dai contadini locali, che avevano già colto le estreme differenze con il Fiano bianco, tanto da attribuirgli nomi differenti. Abbiamo evidenze di circa 10 sinonimi differenti, a seconda delle zone di allevamento, utilizzati per definire il Minutolo. Il nome Minutola, ad esempio, citato solo nella provincia di Bari, è riportato da diversi autori come sinonimo di Fiano o Fiana o Moscatella, uve tipicamente aromatiche coltivate in Puglia; appare quindi chiaro che il nome Minutola, riportato sul Catalogo come sinonimo (errato) del Fiano bianco, si riferisca al vitigno aromatico Pugliese. Lo stesso nome Moscatellina, riportato come sinonimo del Fianello pugliese da Antonio Jatta (1889), è associato ad una descrizione ampelografica breve che non lascia ombra di dubbio “foglia a sette lobi con seni profondi e dentatura acutissima; sapore aromatico”.

La rinascita del Minutolo

Tra le varietà pugliesi a bacca bianca il Minutolo è attualmente considerata una delle più interessanti, il percorso che lo ha portato ad essere una varietà riconosciuta ed affermata è stato però lungo e complesso, ed in questo Franco Ventricelli e Colli della Murgia hanno giocato un ruolo fondamentale. Agli inizi degli anni 2000 le istituzioni agronomiche regionali iniziarono il loro percorso di selezione e studio del Minutolo, dal quale furono isolate ben 60 tipologie di Minutolo, selezionate in funzione della diversità fenologica e dell’assenza di evidenti sintomatologie virali, la presenza di differenze clonali significative testimonia l’esistenza di una elevata variabilità intravarietale, a conferma della secolare coltivazione e adattamento del vitigno in terra pugliese. Il precario stato sanitario delle selezioni rese necessario il trattamento di risanamento, infatti questa iper sensibilità del Minutolo ad alcune malattie fu la motivazione alla base di una quasi estinzione di questa varietà, che veniva spiantata a favore di varietà più produttive e resistenti. Il lungo percorso di selezione e risanamento è culminato nel 2011 con la registrazione all’interno del Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite dei due cloni certificati di Minutolo (denominati Minutolo b. CRSA – Regione Puglia B7 e B11). Il clone B7, a livello produttivo ha una minor fertilità e produttività, minori dimensioni del grappolo e minore compattezza ed a livello qualitativo minore suscettibilità alle malattie, maggior contenuto in zuccheri e un aroma più intenso di pesca e albicocca. Il clone B11, invece, più simile allo standard varietale, presenta maggiore produttività, acidità più elevata ed un aroma con note fruttate più tenui e note erbacee più consistenti.

Come anticipato Franco Ventricelli, quasi inconsapevolmente, ha contribuito in maniera decisiva al percorso di riscoperta del Minutolo, infatti già nei primi anni ’90 iniziò il suo personale ‘viaggio’ di studio e scoperta di questa varietà. Tra il 1995 e il 1996 attuò una selezione massale di marze provenienti da diversi vecchi vigneti della zona compresa tra la provincia di Bari e quella di Brindisi. Successivamente, nel 1998, innestò direttamente in campo le viti creando di fatto il primo vigneto di solo Minutolo in Puglia: lo storico vigneto in contrada Zingariello. Pertanto molti anni prima degli studi e la selezioni dei 2 cloni ufficiali di Minutolo. Senza rendersene conto, Franco 1998 creò un vigneto, unico e irreplicabile, poiché composto da piante uniche, non riprodotte in serie con determinati standard. Oggi a distanza di tanti anni, abbiamo una grande certezza: lo storico vigneto in C.da Zingariello è molto più di un semplice vigneto è l’ultimo avamposto in cui coesistono le ultime antiche piante di Minutolo prima della codificazione dei moderni cloni. Una miscellanea di viti della stessa varietà ma con tantissime caratteriste differenti, basta farsi una passeggiata tra i filari di questo magico vigneto per rendersi conto di questa eterogeneità di piante ed espressioni. La stessa che si ritrova nel calice di Tufjano, Minutolo in purezza ma con un carattere unico ed irreplicabile come il vigneto da cui viene prodotto.

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